lunedì 28 marzo 2011

Eccoci in Mozambico!

Mòxeleliwa? Salama!   Ciao a tutti!

Eccoci in Africa! Finalmente in missione!Non ci sembra vero di poter vivere finalmente questa bellissima avventura missionaria, dopo tanta attesa, preparazione e anche un po’ di immaginazione. Immaginazione, perché in Africa non ci siamo mai stati prima. L’emozione che abbiamo sentito quando siamo atterrati a Maputo è stata forte, ci siamo guardati e ci siamo detti: eccoci in Africa! Eccoci in Mozambico! A Maputo ci siamo fermati poco, giusto il tempo di mettere il naso fuori dall’aeroporto per fare i primi documenti  ed accorgerci che la globalizzazione con le sue contraddizioni  è arrivata anche in questa capitale lontana. Già durante il tragitto dall’aeroporto al consolato italiano la voglia di vedere, di osservare questa Africa era grande. Ai lati della strada un via vai continuo  di persone, ognuna con la sua roba, chi sopra alla testa, chi per terra o caricata sulla bici, e poi tanti bambini seduti a guardare o a giocare tra di loro! Terminati i documenti, siamo tornati all’aeroporto dove ci siamo incontrati con le due sorelle della Sacra Famiglia in arrivo dal Brasile. Con l’equipe fidei donum al completo: noi due, coppia di sposi, don Simone, le tre sorelle della Sacra Famiglia sr. Giulia, sr. Ducilene e sr.  Dionisia,  accompagnati da don Marco, don Giuseppe Pizzoli, direttore del centro missionario e suor Marisa, la madre generale,  abbiamo preso il volo interno della LAM con destinazione Nampula (la seconda città piu’ grande del Paese dopo la capitale).  

A Nampula una grande gioia: finalmente abbracciare gli altri missionari veronesi, Lucia e Emiliano, padre Alessio e padre Silvano, che ci stavano aspettano all’aeroporto con un grande striscione di benvenuto, tutti ci accolgono con grande entusiasmo. Durante tutta la preparazione ci hanno accompagnato da lontano prestandoci i loro occhi e il cuore per conoscere la missione. Che bello, eccoli finalmente, li possiamo abbracciare, un abbraccio carico anche di tutto l’affetto dei loro genitori e amici che si sono raccomandati a noi per stringerli e salutarli; nel cuore il pensiero che ora siamo tutti insieme, uniti per camminare assieme a questo popolo mozambicano. Non ci sembra vero.