Dopo
tanti eventi da maggio fino a fine agosto, ora è ritornato il tempo
della normalità, della quotidianità. Sono finite le visite, anche
se le novità non sono terminate. Con il Capitolo Generale delle
Sorelle della Sacra Famiglia c’è stata l’elezione della nuova
madre generale, è brasiliana e si chiama sr Marinete, è sorella di
sr Ducilene, e con il rientro di sr Giulia abbiamo ricevuto la bella
notizia che il prossimo anno arriverà una nuova suora dal Brasile
per rimanere qui con noi… non vediamo l’ora di accoglierla!
Questi
mesi sono passati davvero velocissimi, con l’agenda sempre
strapiena di impegni,
incontri, formazioni, attività e visite! E senza rendercene conto
qui è arrivata l’estate. Il clima sta cambiando: il caldo aumenta
e l’ambiente attorno è sempre più secco.
Ma
facciamo un passo indietro per non perdere il filo...
A partire da aprile-maggio era arrivato il
tempo della raccolta dei prodotti: le machambe rigogliose dopo la
stagione delle piogge si erano riempite di colori e persone per la
colheita (raccolta) di
arachidi, mais, fagioli, mandioca, mapira, e ortaggi. Tutto attorno
era molto verde e vivo! Le persone tornavano dalla machamba
con un gran sacco sulla testa, anche i più piccolini avevano sempre
qualcosa sulla testa e in mano un pezzetto di mandioca fresca. I
prodotti raccolti venivano stesi per terra davanti alla casa per
seccarli, e poi venderli o conservarli come sementi per il periodo
delle piogge. Era bello pensare che finalmente per la gente era
finito il periodo duro della fame, ed era arrivato il momento di fare
un bel sospiro di sollievo.
Per
noi era arrivato il periodo di abastecer
(rifornire) i magazzini della parrocchia, del lar, del centro
nutrizionale, quindi dovevamo comprare grosse quantità di mais,
fagioli e arachidi. Per quanto riguarda il lar, solo una piccola
parte del rifornimento si ottiene dal raccolto della machamba
del lar di fagioli e arachidi, il resto si deve comprare. I prodotti
che vengono immagazzinati devono durare fino alla successiva
raccolta, quindi circa un anno. Quando si comprano la prima cosa da
fare è seccarli bene al sole, stendendoli su dei grandi teli di
plastica, poi immagazzinarli nei grossi bidoni di ferro o plastica
ben scaldati al sole per evitare che si formino umidità o insetti
che rovinerebbero il prodotto.
La
raccolta di mais e fagioli è terminata già da un bel po’. Ora la
gente sta finendo di raccogliendo la mandioca rimasta nel campo per
seccarla e venderla. Il periodo della fartura
(“abbondanza”) sta terminando e tra poco comincerà un’altra
volta il periodo critico: con sempre meno acqua e cibo.
In
questi mesi nella parrocchia è continuata la raccolta dei prodotti
agricoli che serviranno per l’alimentazione dei ministri negli
incontri di formazione, quasi ogni settimana, uno per ogni ministero
(catechisti, anziani, famiglie, donne, giovani, consiglieri,
giustizia e pace, comunicazione sociale, salute, caritas, ecc.) con
cadenza più o meno trimestrale. Ad ogni incontro dovrebbe
partecipare un rappresentante per ogni comunità, che in totale sono
70. Il contributo in prodotti di mais, fagioli e arachidi, che ogni
comunità deve consegnare, è una forma auto sostenibilità della
parrocchia; la contribuzione non copre interamente la spesa per i
pasti ma contribuisce in larga parte. Con la cassa della parrocchia
si comprano poi olio, sale, cipolle, zucchero, riso e fagioli
manteiga (un altro
tipo di fagioli). Le comunità possono portare i loro prodotti qui in
parrocchia o nelle comunità dove i padri celebrano le messe. Il
bilancio di quest’anno è stato molto positivo, con un contributo
in prodotti del 98% che corrispondono a più di 2 tonnellate di mais,
1 di fagioli e circa mezza di arachidi. Ma non è stato facile
arrivare a questa percentuale, basti pensare che a fine luglio,
scadenza fissata per la consegna delle contribuzioni, solo il 50%
circa delle comunità avevano contribuito, ma grazie a un lavoro di
sensibilizzazione da parte dei nostri animatori zonali il risultato è
stato positivo. Occuparmi della raccolta dei prodotti mi ha impegnato
molto, ma per fortuna potevo sempre contare sull’appoggio
dell’instancabile José, il nostro lavoratore della missione, che
mi consigliava e accompagnava e nel frattempo raccontandomi anche la
storia della missione.
È
bello vedere l’impegno delle persone che dedicano lavoro, tempo e
impegno per la machamba
della comunità, a volte contribuendo di tasca propria per comprare
un pezzetto di terra e lavorarla tutti insieme. Ma quello che più
tocca il cuore è che ognuno di loro, finito di lavorare nei propri
campi, dedica un po’ di tempo al campo della comunità, chi per la
semina, chi per zappare, chi per raccogliere i prodotti. Ovviamente
tutte le comunità sono differenti e ci sono quelle che riescono a
produrre molto, quelle che producono meno, quelle più sensibili e
quello meno sensibili. L’obbiettivo della machamba
comunitaria è appunto quello di rendere auto-sostenibili le singole
comunità e quindi tutta la parrocchia. Le quantità di prodotto
raccolte quest’anno superano l’effettivo consumo annuale,
pertanto si riuscirà a vendere del prodotto per sostenere seppur in
minima parte altre spese della parrocchia. Dal punto di vista delle
comunità, quelle più organizzate, con una machamba
grande, oltre a contribuire hanno venduto i loro prodotti e con il
ricavato hanno migliorato la cappella, chi con il tetto in lamiera,
chi con le pareti di cemento.. insomma piccoli ma significativi passi
in avanti per lo sviluppo e l’auto sostentamento.
Mentre
Nicolò era impegnato nei magazzini io continuavo la mia attività
nel lar con le ragazze e mamã
Amida. Il mese di giugno è stato un po’ difficile perché era il
mio primo mese nel lar senza Lucia, quindi dovevo prendere le misure
del mio nuovo ruolo. Si sa, all’inizio le ragazze tentavano di
guadagnare qualcosa, un po di cibo, materiale scolastico, un’uscita
per visitare un famigliare..mi sperimentavano presentandomi ogni
giorno le richieste più svariate..non è stato facile..ma poco a
poco sono riuscita ad instaurare un rapporto positivo ed
incoraggiante sia con loro che con mamã
Amida. Nei mesi ho conosciuto le famiglie delle ragazze e questo è
stato ed è molto utile per inquadrare meglio ognuna di loro, capire
un po’ delle loro storie, della loro situazione. Ad agosto c’è
stata la riunione con tutti i responsabili dell’educazione, e
rispetto alla prima riunione di aprile, in questa mi sentivo molto
più sicura e a mio agio.
Nei
mesi di luglio ed agosto anche le ragazze si sono divertite molto con
le visite arrivate qui in missione, erano entusiaste di conoscere os
vovos (i nonni) da
Itália e os jovens. Li hanno accolti con il
loro entusiasmo contagiante, che a parole non rende davvero l’idea,
con canti, sorrisi, balli. Con i giovani di Verona abbiamo imparato
nuovi canti e bans divertenti, abbiamo fatto varie attività di
disegno, lavoretti con la terra, e braccialetti.
A
settembre l’evento super atteso per le ragazze del lar: il passeio
(la gita)! Quest’anno la gita è stata a Nacala nella scuola
femminile (Escola
feminina) per una
giornata davvero speciale. La scuola è gestita dalle suore
comboniane, lì ci sono scuola e internato dove vivono e studiano
circa duecento ragazze. Altre ragazze sono alunne esterne, entrano
solo per frequentare le lezioni. L’insegnamento è di alto livello,
e la scuola è molto ben organizzata con biblioteca, sala
informatica, laboratorio di chimica, radio interna, ecc.. Quest’anno
la scuola ha pensato di organizzare una giornata tematica invitando
alcuni lar femminili, tra cui Namahaca, Chipene, Alua, Mueria,
Carapira, Nampula, per riflettere sul tema: La
donna promotrice di giustizia e pace nella famiglia, nel lavoro,
nella società e nel mondo. Ogni lar era
invitato a presentare e condividere una propria attività su questo
argomento. L’organizzazione della giornata da parte della scuola
femminile è stata impeccabile, alternando interventi formativi e
attività ricreative: teatro, danza moderna, canti, sfilate, balli,
poesia proposte dalle varie classi della feminina,
a cui si sono aggiunte le attività presentate dagli altri lar. Erano
presenti circa 350 alunne e tutta la sala si è riempita di allegria
e creatività. Con le ragazze abbiamo iniziato a preparare il nostro
lavoro già a luglio, riflettendo sul tema e preparando dei canti e
dei cartelloni, che abbiamo disegnato con l’aiuto dei giovani
arrivati ad agosto. I disegni mostrano alcune scene di vita
quotidiana in cui la donna sta promuovendo la giustizia e la pace
nella sua famiglia curando gli aspetti dell’istruzione, della
salute e dell’igiene.
La
gita l’1 di settembre è stata una giornata davvero speciale. La
vigilia le ragazze non hanno chiuso occhio tanta era l’emozione di
quello che le aspettava, all’alba erano già tutte pronte sul
cancello, entusiaste di poter finalmente partire, e durante tutto il
viaggio da Namahaca a Nacala hanno cantato a squarcia gola.
L’attività nella scuola femminile è durata tutta la mattina e si
è conclusa con il pranzo. La nostra rappresentazione è andata
benissimo e ha riscosso l’entusiasmo del pubblico, sia per i
disegni, che per le canzoni, in particolare per il canto finale “yee
yee yee” imparato con i giovani di Verona, che proprio grazie a
loro è diventato il ‘canto dell’estate’ dei giovani di tutta
la parrocchia di Namahaca. (Vi diamo il link al sito delle suore
comboniane dove potete trovare anche alcune foto). Terminate le
attività nella scuola, siamo andati al mare! Lì abbiamo pranzato al
sacco e le ragazze si sono divertite in spiaggia. Che bello vederle,
la gioia era incontenibile, per alcune di loro era la prima volta al
mare!
Per le
ragazze non è stata semplicemente una gita ma un’importante
occasione di formazione sul tema della donna e il suo ruolo nella
famiglia e nella società. Grazie a questo invito e al fatto che
dovessimo preparare un’attività, nei mesi di luglio e agosto
abbiamo fatto degli incontri per riflettere su cosa volesse dire che
la donna è promotrice di giustizia e pace nella famiglia, nel lavoro
nella società. Erano molto interessate e incuriosite dall’argomento
ed era la prima volta che riflettevano su questo tipo di tema. Gli
incontri fatti qui nel lar sono stati utili per stimolare in loro
delle riflessioni, approfondire la conoscenza e prepararle a
percepire meglio i temi dibattuti a Nacala, dove da una parte è
stato messo in risalto il ruolo fondamentale della donna nella
famiglia, nel lavoro e nella società, dall’altro è stato lanciato
un appello per tutte le ragazze presenti sull’importanza della
formazione e dello studio, incoraggiandole a saper prendere delle
decisioni e lottare per il proprio futuro promuovendo la giustizia e
la pace. Scrive suor Elisabeth (missionaria comboniana della feminina
di Nacala): “il tema proposto richiama la visione profetica che
ebbe 140 anni fa san Daniele Comboni, fondatore dell’istituto delle
suore comboniane. Comboni credeva nell’ “onnipotente ministero
delle donne per l’evangelizzazione e la trasformazione
dell’Africa.”
Parabéns a
questa attività organizzata dalle suore comboniane della scuola
femminile. Mi hanno colpito tutti i temi dibattuti, presentati dalle
relatrici in maniera semplice e chiara, in particolare la parte in
cui si parla che la donna è pilar
(pilastro) nella famiglia, è pwyamwene
(regina), è lei che custodisce e tramanda tutti i segreti del clan,
che trasmette i valori e i consigli. E’ stata data molta importanza
al tema dell’istruzione, della formazione per un futuro migliore:
“istruire una donna è istruire una generazione intera”. Mi hanno
colpito tantissimo la passione, la semplicità e l’entusiasmo con
le quali tutte le ragazze hanno presentato le attività che avevamo
preparato. Parabéns!
Ora
siamo ad ottobre è tempo di provas a
scuola (compiti in classe), il 26 di ottobre finirà l’anno
scolastico, le ragazze della sesta classe andranno a casa, mentre
quelle di settima rimarranno qui fino a metà novembre per fare gli
esami (sarebbero i nostri esami di terza media). Ripensando un po’
a questo primo anno nel lar con le ragazze, il bilancio è positivo,
certo difficoltà e imprevisti non sono mancati e non mancheranno, ma
ne vale la pena. Lavorare nel lar non vuol dire solo dare regole e
fare in modo che le ragazze le rispettino, è molto di più, è
un’esperienza umana e culturale a 360 gradi. Certo quest’attività
assorbe molto tempo ed energia perché è come avere 26 figlie,
inoltre c’è da curare il rapporto con la scuola, con le famiglie e
con mamã Amida,
sedendomi con lei a conversare per cercare di capire le varie
dinamiche culturali e relazionali nel lar, o conversare con un
familiare per ascoltare una preoccupazione o un problema. Mi sto
accorgendo che tutto questo è quel vivere accanto alla gente, con la
gente, con i loro ritmi, il loro sistema, il loro modo di fare, il
loro modo di pensare e raccontare, la loro cultura. A volte mi sembra
di perdere tempo, arrivo a fine giornata avendo conversato tanto, o
meglio ascoltato tante ‘storie’ e concluso poco, poi ci penso e
mi accorgo che invece è una ricchezza.
In
questo periodo è continuata l’attività di divulgazione della
legge della terra che stiamo facendo a livello parrocchiale con la
commissione di giustizia e pace. È un lavoro molto importante per
aumentare la consapevolezza e la conoscenza dei diritti sulla terra.
Ottenere un documento di delimitazione dei confini della zona dove si
vive è molto importante e soprattutto urgente in questo periodo in
Mozambico in quanto stanno arrivando e sono arrivate diverse
multinazionali a ‘comprare’ immense aree di terreno (date in
concessione dal governo), spesso abitate e coltivate dai locali, per
i loro scopi: miniere di carbone, fosfati, gas.. In queste zone di
interesse, i locali vengono spesso dislocati verso altre zone,
perdendo la loro terra e i loro diritti. Per loro la terra è vita, è
la loro identità, li vivevano os antepassados
(gli antenati), la terra racconta la loro storia, la storia della
loro famiglia e racconterà quella dei loro figli. Obiettivo del
nostro lavoro è divulgare ciò che sta scritto nella legge
mozambicana per aiutare le persone a prendere coscienza dei propri
diritti e per fare in modo che non si sentano soli ma uniti tra di
loro per difenderli. È un’attività che non viene fatta solo nella
nostra parrocchia ma in tutte le parrocchie della diocesi.
Con
settembre è terminato anche il primo anno del progetto micro-credito
finanziato dall’associazione G.A.M.P. di Dossobuono. 30 Piccoli
prestiti annuali di 1000 Meticais, che sono circa 20 € pochi direte
voi, ma per i contadini che sono riusciti ad entrare nel progetto è
stato un grande aiuto! Obiettivo del progetto non è solo il
miglioramento della produzione agricola ma anche uno sviluppo e
miglioramento delle condizioni generali della famiglia, infatti per
passare al secondo anno di prestito, i beneficiari, oltre alla
restituzione del credito ricevuto, devono dimostrare di aver
adempiuto con le clausole del progetto: ottenere un documento di
identità per i componenti della famiglia, mandare i figli a scuola,
(per le mogli, figlie) partorire all’ospedale, e costruire una
latrina.
Dei
30 che hanno partecipato l’anno scorso (2011-2012) in 17 hanno
restituito il prestito, per noi è stata una buona risposta
considerando che era la prima volta di un’attività di questo tipo.
Di questi, quelli che hanno rispettato le condizioni del progetto
sono stati 11, loro sono passati al secondo anno ricevendo il doppio
del valore rispetto il primo anno. Siamo partiti anche con un nuovo
gruppo, si tratta di altri 21 contadini che hanno partecipato alle
formazioni e passato positivamente il test. Durante l’anno i
beneficiari vengono accompagnati con degli incontri di formazione con
un tecnico dell’agricoltura, e degli incontri periodici di verifica
e valutazione sull’andamento del lavoro, a ciò si aggiunge la
visita e sopraluogo in alcune machambe,
sempre con la presenza del tecnico, per una valutazione in loco.
Siamo
già a metà di ottobre, metà del mese missionario, che quest’anno
vede l’apertura di un evento molto importante: l’anno della fede.
Per noi della diocesi di Nacala, giovedi 18 ottobre nella Cattedrale
ci sarà l’apertura ufficiale con una celebrazione presieduta dal
nostro Vescovo dom Germano dove tutte le parrocchie sono invitate.
Domenica prossima invece ci sarà ‘l’apertura’ dell’anno
della fede in tutte le comunità della nostra parrocchia, dando così
inizio a questo anno di grazia. In equipe e con il consiglio
pastorale abbiamo pensato a delle attività per vivere nelle comunità
e nella nostra parrocchia per questo anno dedicato alla fede. Vi
aggiorneremo nei prossimi post o molto più probabilmente di persona
perché tra un mese saremo a casa! Dal 12 novembre al 16 dicembre
saremo a Verona per abbracciarvi tutti, raccontarci un po’ delle
nostre vite e matar saudade!!
Non vediamo l’ora!!!
Buon
mese missionario e anno della fede.. ognuno nella propria machamba,
con l’aiuto di Maria per far risplendere con la nostra vita la
Parola della Verità!
Un
abbraccio forte, e grazie a tutti!
A
prestooooo =)
Franci
e Nico
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