A
metà giugno è partita anche sr Giulia per il capitolo generale
delle Sorelle della Sacra Famiglia, a Verona, rimasta fuori fino a
metà agosto. Dalla partenza di Emiliano e Lucia, sono stati mesi di
equilibrio in movimento.
Partenze
ma anche arrivi! Tanti arrivi...
è stata un'estate (per noi inverno) ricca di visite che hanno
portato una ventata di aria veronese, quel che ci voleva para
matar saudade (vincere
la nostalgia)!!
Quanti
abbracci, lacrime, sorrisi,
racconti. I primi giorni li abbiamo trascorsi fuori dalla missione,
questo li ha aiutati ad inserirsi gradualmente. Abbiamo visitato
l'Ilha
de Moçambique,
dove hanno riabbracciato pe Atanasio, il Vicario generale della
diocesi di Nacala, conosciuto a Verona. Pe Atanasio ci ha invitato a
pranzo ed è stato davvero bello poter stare tutti assieme, vedere i
nostri genitori che scherzavano con lui annullava le distanze,
sembravamo tutti veronesi o tutti mozambicani! Gli altri due giorni
li abbiamo passati a Cabeceira,
e a visitare la missione comboniana di Carapira con la scuola
industriale.
Ci
siamo raccontati tante cose. Soprattutto
loro erano molto interessati a capire, a chiedere a voler vedere
finalmente con i loro occhi, tutto quello che gli avevamo raccontato
prima solo telefonicamente o in una lettera. Dopo i primi giorni di
'riposo' e visita, siamo finalmente partiti per la nostra casa:
Namahaca. Non vedevano l'ora di vedere, conoscere i volti delle
persone di cui spesso sentivano solo i nomi, sia dell'equipe, che
della missione: le suore, i padri, ma anche Josè, Amida, Abel,
Fernando, Apina... e tanti altri. L’emozione di arrivare a Namahaca
è sempre forte per tutti, infatti anche loro appena arrivati, un po’
stanchi dal viaggio in auto, qualche buca e il passaggio dalla città
al campo, avevano gli occhi lucidi per l’emozione!
Nelle
due settimane che sono rimasti con noi,
abbiamo cercato di far conoscere loro un po’ della nostra vita
missonaria e fargli assaporare questa esperienza di incontro con i
fratelli mozambicani. Ci sono stati tanti momenti speciali: la gioia
e l’allegria delle bambine del lar, l’accoglienza gioiosa nelle
comunità per le messe, la condivisione con gli anziani della
parrocchia nell’incontro di formazione, la visita alla famiglia di
mamã
Apina, la visita alla Scuola femminile delle Comboniane a Nacala e il
saluto a casa del Vescovo Dom Germano (che avevano già conosciuto a
Verona grazie ad un incontro organizzato dal Centro Missionario), che
ci
ha riservato una calorosa accoglienza.
Sicuramente
sono tornati a casa stanchi,
li abbiamo scarrozzati da una parte all’altra, ma alla fine ci
hanno ringraziato dicendoci che riportavano a casa l’accoglienza
ricevuta da tutte le persone incontrate e i tanti sorrisi dei
bambini. Noi siamo felicissimi di aver potuto condividere con i
nostri genitori alcuni momenti della nostra vita missionaria in
questa terra, sappiamo che per loro affrontare il viaggio fin quaggiù
non è stato facile, ma siamo sicuri che questa esperienza di
incontro li ha toccati e diventerà ricchezza da condividere con le
persone che incontreranno a casa.
Neanche
il
tempo di salutare i genitori che già erano in viaggio alcuni giovani
della nostra diocesi di Verona. Un sogno poterli ricevere qui in
missione! Stavano arrivando Anna,la sorella di Nicolò, Silvia,
un’amica di Tregnago, Chantal di Illasi, Ilaria di Verona e due
seminaristi, Jacopo di San Zeno di montagna e don Pierpaolo di Garda.
La richiesta di ospitare dei giovani per un'esperienza missionaria
era arrivata dal CPAG (centro di pastorale adolescenti e giovani) e
la sua commissione Missioni. La proposta era stata accolta da tutta
l’equipe con molto entusiasmo, tante idee per il loro arrivo, ma al
di là di tante proposte e progetti sapevamo che la cosa più bella
era fargli assaporare la quotidianità della vita qui in missione, la
bellezza e la ricchezza dell’incontro e dello scambio.
Il
ritmo della visita è
stato intenso, come sono spesso le nostre giornate. Appena atterrati
li abbiamo portati a casa; arrivati a Namahaca già con il buio, li
aspettava un’accoglienza a sorpresa: il festoso benvenuto delle
bambine del lar. Le ragazze erano in trepidazione per il loro arrivo.
Erano tutte in attesa davanti al cancello del lar e non appena hanno
sentito il rumore dalle auto che si avvicinavano hanno cominciato a
gridare. Che festa! Scesi dalla macchina, i giovani sono stati
circondati dalle bambine e travolti dai loro canti e dal battito del
batuk
(tamburo). Erano emozionati e molto sorpresi dell’accoglienza.
I
giovani sono
rimasti con noi tre settimane dal 5 al 25 agosto. La prima settimana
l’abbiamo passata qui a Namahaca, dove hanno avuto tempo di
ambientarsi, conoscere noi dell’equipe e il progetto della
missione, le ragazze del lar e visitare alcune comunità. La seconda
settimana li aspettava un evento eccezionale: il pellegrinaggio
annuale dei giovani. Ogni anno i giovani della nostra parrocchia si
riuniscono in una zona durante un weekend per fare un pellegrinaggio
fino alla croce posta sulla montagna di quella zona per pregare.
Quest’anno toccava alla zona di Ger-Ger. I giovani di Namahaca
erano molto entusiasti di poter accogliere i giovani veronesi e
condividere con loro questo evento importante. Anche i nostri giovani
erano entusiasmati dall’idea di poter passare tre giorni con loro e
per l’occasione avevano organizzato canti e balli da poter
condividere. Il pellegrinaggio durava tre giorni, da venerdì a
domenica, una piccola gmg parrocchiale!
Venerdì
10 agosto, molto presto, tutti i giovani si sono incamminati per sei
ore fino ad arrivare alla zona di Ger-Ger. Al pomeriggio riposo e
organizzazione logistica, alla sera veglia di preghiera con
adorazione e rosario sotto un magnifico cielo stellato. Sabato
mattina c’era un incontro di formazione sul rapporto tra cultura e
vangelo, il relatore era il sig. Uarila, animatore di Nacala. La
formazione è stata molto interessante, soprattutto la parte nella
quale parlava del passaggio dall’adolescenza all’età adulta.
Questo passaggio, che è il rito di iniziazione, è vissuto come una
tappa fondamentale nella vita di una persona. Uarila raccontava che
in passato, i migliori giovani diventati uomini nel rito, erano
inviati dal campo fin sulla costa con il compito di prendere il sale,
iniziando così il grande viaggio della vita. In generale era la
prima volta fuori dalla propria zona. Dei partenti solo pochi
tornavano con il sale, di molti non si sapeva più nulla, alcuni
morivano per strada, altri forse si stabilivano sulla costa. Con
questo racconto, Uarila, invitava i giovani a riflettere su cosa
facessero loro del sale che venivano a ricevere nelle formazioni,
soprattutto se lo riportavano a casa per dare nuovo sapore alla
propria vita.
Al
pomeriggio grande torneo di calcio tra le varie zone, e alla sera
scambio culturale con animazione mozambicana e italiana con canti,
balli e teatro. È stato un vero successo, tutti hanno partecipato
con allegria e originalità. Al mattino prima dell’alba eravamo in
piedi per il pellegrinaggio sulla montagna, dove è stato organizzato
un momento di preghiera. Al ritorno è stata celebrata la messa di
ringraziamento e dopo pranzo siamo ritornati a casa. È stata
un’occasione davvero speciale di condivisione e scambio, dove non
esistevano barriere comunicative, solo la voglia di stare insieme,
far festa, conoscersi, pregare e condividere. Anche per noi è stata
un’esperienza davvero speciale, vissuta per la prima volta, uno
scambio sia con i giovani della nostra parrocchia sia con i giovani
veronesi.
Con
i giovani abbiamo vissuto altri
momenti di condivisione e scambio come la visita alle comunità e ad
altre realtà missionarie, l’animazione nel lar con bans e attività
con le ragazze e qualche giorno di ferie al mare, per vedere le
meraviglie di questa terra mozambicana! Per noi è stata una
ricchezza condividere queste settimane con loro, vedere la loro
voglia di buttarsi, di mettersi in gioco, di riflettere, la loro
allegria e semplicità, e soprattutto il loro entusiasmo. È stata
una bellissima occasione di scambio poter sentire anche i racconti
delle loro vite, le loro attività in diocesi e in parrocchia, le
aspettative e i progetti, condividere e assaporare insieme alcuni
momenti di vita missionaria. I giovani della nostra parrocchia sono
rimasti colpiti e chiedono ancora di loro. Anche le bambine del lar
chiedono di loro, ricordano i bans di ti-tio Jacopo, di come ballava
disinvolta ti-tia Chantal al suono del loro batuk,
dei lavoretti, disegni e braccialetti con ti-tia Anna, Silvia,
Ilaria e delle domande sulla scuola di ti-tio Pierpaulo. Chissà se
qualcuno di loro tornerà qui!!
Continua
nel prossimo post......
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